Google sceglie di eliminare i cookie di terze parti entro la fine del 2024

Google ha deciso definitivamente di eliminare i cookie di terze parti. Questa scelta ha scatenato il dibattito sulla privacy e sulla pubblicità online tra molti esperti di marketing, che non potranno più accedere a dati esterni per la profilazione degli utenti. Saranno invece costretti a concentrarsi esclusivamente sui dati dei propri clienti, sfidandoli a trovare nuove strategie per il targeting e la personalizzazione delle campagne pubblicitarie.
Perché Google ha deciso di non utilizzare cookie di terze parti?
I cookie sono piccoli file di testo memorizzati sul dispositivo dell'utente durante la navigazione online. Si dividono in due categorie principali: cookie di prima partecreati direttamente dal sito web visitato per memorizzare informazioni quali le preferenze di navigazione, e cookie di terze partigenerati da domini esterni al sito visitato e spesso utilizzati per tracciare l'attività dell'utente su diversi siti. Ad esempio, cookie analitici permettono ai siti web e alle app di capire come gli utenti interagiscono con i loro servizi. Un esempio ben noto è Google Analytics, che utilizza una serie di cookie per raccogliere dati per le aziende che utilizzano il servizio, generando statistiche sull'utilizzo dei siti. Allo stesso modo, cookie di tracciamento pubblicitario consentire a Google di mostrare annunci personalizzati agli utenti, utilizzando le informazioni raccolte per adattare la pubblicità alle preferenze e ai comportamenti degli utenti. Pertanto, Google ha scelto di eliminare l'uso di cookie di terze parti per migliorare la privacy degli utenti. Questa decisione è stata influenzata anche da la misura adottata nel giugno 2022 dal Garante per la protezione dei dati personali nei confronti di Caffeina Media srl. Il provvedimento stabilisce che i gestori di siti web che utilizzano Google Analytics e trasferiscono i dati in Paesi privi di adeguate garanzie di protezione violano il GDPR.Impatto dell'eliminazione dei cookie
Poiché Google Chrome è uno dei browser più utilizzati a livello globale, questa mossa avrà un impatto diretto sulle capacità di tracciamento degli inserzionisti e degli operatori del settore pubblicitario. Senza i cookie di terze parti, per le aziende diventerà più difficile monitorare l'attività degli utenti su più siti web e creare profili dettagliati a fini pubblicitari. Questo potrebbe portare a una riduzione dell'efficacia della pubblicità mirata e spingere gli inserzionisti a esplorare nuove strategie e tecnologie di targeting basate su dati di prima parte o su altre fonti di informazione. Inoltre, potrebbe verificarsi una maggiore dipendenza da piattaforme pubblicitarie proprietarie come Annunci su Facebook o Annunci su LinkedInin quanto possono offrire soluzioni alternative per il targeting pubblicitario.Privacy Sandbox: una nuova iniziativa di Google
In alternativa ai cookie di terze parti, Google sta lanciando un progetto attualmente in fase di sviluppo: Sandbox per la privacyche mira a sviluppare nuove strategie per la gestione della privacy sul Web e su Android. Si tratta di un insieme di proposte e tecnologie progettate per bilanciare la privacy degli utenti con le esigenze degli inserzionisti e degli editori online. Vediamo nel dettaglio i 3 punti su cui si basa questa iniziativa di Google.- Sviluppo di nuove tecnologie per la privacy: Privacy Sandbox è impegnata nella creazione di nuovi metodi che consentano agli utenti di mantenere la riservatezza delle proprie informazioni durante la navigazione sul web, con nuove tecnologie in fase di sviluppo quali privacy differenziale.
- Sostenere i contenuti online gratuiti: un altro aspetto fondamentale di Privacy Sandbox è quello di consentire agli editori e agli sviluppatori di mantenere i loro contenuti online gratuiti anche senza pubblicità. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso l'implementazione di modelli pubblicitari più sostenibili che non si basino esclusivamente sui cookie di terze parti. Ciò significa che, pur garantendo la privacy degli utenti, si cerca di preservare il modello economico che sostiene molti servizi online, consentendo loro di continuare a offrire contenuti di qualità senza costi diretti per gli utenti.
- Collaborazione con l'industria per nuovi standard di privacy: Privacy Sandbox non è un'iniziativa isolata di Google, ma piuttosto un invito all'intero settore a collaborare alla definizione di nuovi standard di privacy su Internet. Ciò coinvolge non solo altri giganti tecnologici, ma anche inserzionisti, editori e autorità di regolamentazione. L'obiettivo è creare un ecosistema online in cui la privacy degli utenti sia una priorità condivisa e in cui tutti collaborino per garantire un ambiente sicuro e rispettoso della privacy per tutti gli utenti online.